Il tarantismo è un’antichissima pratica terapeutica coreutica musicale e il rituale veniva praticato dai morsicati (veri o presunti) tramite una danza liberatoria con lo scopo di eliminare il veleno del ragno.

La danza e la musica sono gli strumenti che fungono da catalizzatore degli stati alternativi di coscienza. La postura e gli atteggiamenti dei corpi si rifacevano ad un linguaggio corporeo forte ed energetico, ma anche serio e rituale, tipico della cultura contadina. Durante il corso attraverseremo una serie di passi e movimenti, che fanno oscillare la danza tra fasi di calma e di studio dell’altro, a fasi più frenetiche caratterizzate da forti battiti dei piedi sul suolo, veloci giri su sè stessi, brevi inseguimenti e allontanamenti repentini, avvicinamenti e incroci tra i danzatori. Affronteremo due radici specifiche del tarantismo : la tarantella calabrese e la pizzica salentina. Percorreremo i passi base per arrivare ad una buona padronanza per poi utilizzarli negli incontri di coppia e nel gruppo. Il laboratorio vuole proporre uno sguardo contemporaneo, mantenendo allo stesso tempo l’essenza di queste danze che hanno delle forti e antiche radici. Uno degli strumenti che utilizzeremo è l’improvvisazione. Cercheremo di creare un dialogo/gioco tra sconosciuti arrivando ad un espressione personale e condivisa. Ci confronteremo costantemente provando a creare una connessione di gruppo che si concluderà nel cerchio (la rota) come simbolo di un flusso costante di linguaggi diversi.

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